28/2/2020

Nell'odierna letteratura scientifica sono state individuate alterazioni a livello fisiologico (ad esempio genetico o di altro genere), che possono ritenersi fattori causali o predisporre il soggetto ad una maggiore vulnerabilità nello sviluppo dell'autismo? Nell'odierna letteratura scientifica sono state individuate alterazioni a livello fisiologico (ad esempio genetico o di altro genere), che possono ritenersi fattori causali o predisporre il soggetto ad una maggiore vulnerabilità nello sviluppo dell'autismo?


    Ambito:
    Autismo,

    Livello Scolastico:
    Infanzia

Risposte:

    Risposta dell'operatore Rossi Elisabetta in data 03/03/2020
    Medici e ricercatori devono ancora individuare le precise cause dell'autismo.
    Secondo alcune teorie, la comparsa del suddetto disturbo del neurosviluppo sarebbe legata a fattori di natura genetica o a particolari fattori ambientali.
    Il sospetto che l'autismo possa avere cause genetiche nasce da diverse osservazioni: il fatto che molte persone autistiche hanno, o hanno avuto, parenti con problematiche analoghe, il fatto che alcuni soggetti con autismo siano portatori di particolari malattie genetiche, tra cui: la sindrome dell'X fragile, la sindrome di Williams, la sindrome di Angelman e la sindrome di Rett; il fatto che alcuni esperimenti hanno rilevato l'esistenza di geni coinvolti nello sviluppo del cervello e nel controllo di tutte quelle funzioni cerebrali, compromesse in presenza di autismo.
    Al momento attuale, è impossibile affermare l'esistenza di un legame tra determinati geni del genoma umano e l'autismo: nessuna evidenza scientifica, infatti, ha dimostrato con assoluta certezza una correlazione genetica tra alcune alterazioni genetiche (mutazioni) e la presenza di una qualsiasi forma di autismo.
    Secondo alcuni medici e ricercatori, alcuni fattori ambientali potrebbero incidere sulla presenza dell'autismo. Es. la nascita prematura, l'assunzione, da parte della madre, durante la gravidanza, di alcol o determinati farmaci, l'esposizione massiccia della madre ad ambienti dall'aria assai inquinata, le infezioni materne (contratte dalla madre durante la gravidanza), l'età avanzata dei genitori, al momento del concepimento.
    Attualmente, le evidenze scientifiche in merito sono ancora insufficienti. Ecco per quale motivo sono in corso diversi esperimenti, il cui obiettivo è dimostrare l'effettiva connessione tra i punti sopraccitati e la condizione di autismo.
    Di sicuro, si può dire che gli individui maschi sono significativamente più a rischio: secondo alcune ricerche statistiche, il rapporto maschi:femmine con autismo è di 4:1.
    Quindi, la tendenza della popolazione maschile a soffrire di autismo è 4 volte superiore, rispetto alla popolazione femminile.





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Pubblicato da: Revire

 

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