11/4/2019

Come posso utilizzare il COOPERATIVE LEARNING COME METODOLOGIA DI GESTIONE DELLA CLASSE?
Come posso utilizzare il COOPERATIVE LEARNING COME METODOLOGIA DI GESTIONE DELLA CLASSE?


    Ambito:
    BES, Metodologie Inclusive,

    Livello Scolastico:
    Tutti

Risposte:

    Risposta dell'operatore Antonelli Adriana in data 11/04/2019
    L'approccio cooperativo crea sicuramente un ambiente educativo e didattico più coinvolgente ed efficace nella gestione della classe, permettendoci un rapporto numerico più vantaggioso (l'insegnante interviene nel gruppo, mentre gli altri sono impegnati in altre attività); maggiore tempo a disposizione dei bambini per lo svolgimento dei compiti e naturalmente più opportunità di confrontarsi con i compagni, riflettere e autovalutarsi. I vantaggi più importanti nell'uso di questa metodologia sono legati soprattutto al miglioramento della motivazione e sviluppo del pensiero critico; relazioni più positive nella classe e maggiore benessere psicologico. Nella gestione quotidiana si può partire dall'organizzazione dell'aula (sistemando i banchi ad "isole" o in modo da facilitare le relazioni tra alunni) e dalla formazione di piccoli gruppi cooperativi i quali posso essere fissi o variare a seconda della disciplina. E’ importante anche assegnare ruoli ben definiti ad ogni studente in base alle proprie caratteristiche e potenzialità: questo permetterà ad ogni membro del gruppo (sia esso un bambino con DSA, disabilità o altri BES) di contribuire all'apprendimento di tutti diventando una risorsa per l’altro. I compiti da far svolgere devono essere chiari e prevedere un obiettivo comune che può essere raggiunto solo con la cooperazione di tutto il gruppo, ma si può partire anche da semplici “routine cooperative” come prendere appunti o analizzare un testo in coppia, ripassare un argomento in piccolo gruppo, studiare o riordinare l'aula insieme ecc… Utile è altresì monitorare il comportamento degli studenti fornendo loro un feedback continuo, incoraggiando così i comportamento prosociali. Infine, da non trascurare è il momento di autovalutazione del lavoro svolto, il quale consente a ciascun membro del gruppo di individuare i punti di forza e debolezza dell’esperienza, riflettendo con la mediazione del docente, sull'efficacia delle dinamiche o sulle problematiche emerse.





    Risposta dell'operatore Claudio Manfredini in data 20/05/2019





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Pubblicato da: Revire

 

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