Potrebbe essere una valida metodologia d'inclusione, creare un "gioco" in cui il gruppo classe si pone dal punto di vista del bambino autistico? Intendo cioè provare a sentire e sperimentare le risposte rispetto al "mettersi nei panni di ... " e verificarne l'eventuale osservazione e attenzione prestata da parte della classe nei confronti del bambino.
Chiedere come pensano che veda, cosa prova, cosa sente, come sente, cosa gli piace, cosa non gli piace, che gioco preferisce e anche il colore che preferisce, come si veste, cosa ama mangiare e cosa non apprezza etc ..
Si può considerare eventualmente questo lavoro come verifica delle consapevolezze acquisite dai bambini nei suoi confronti e anche dell'interesse prestatogli?
E rispetto al risultato si può considerare allo stesso tempo che sia stata effettuata una buona/scarsa strategia di inclusione?
Son curiosa di avere un vostro punto di vista, grazie....
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