22/2/2020

HO UN’ALUNNA CON DIFFICOLTA’ NELLA LETTURA E SCRITTURA. È TROPPO PRESTO PER DIAGNOSTICARE UNA DISLESSIA; HO PARLATO CON LA MAMMA E ANCHE LEI è PREOCCUPATA MA SPERA IN UN MIGLIORAMENTO E SEGUE LA BAMBINA. IN CLASSE DURANTE LE LEZIONE RESTA SEMPRE INDIETRO NELLA COPIATURA ALLA LAVAGNA (SIA NEL CASO DI FRASI SIA CHE SI TRATTI DI OPERAZIONI) COSA POSSO FARE A PARTE DARLE SEMPRE 2 MINUTI IN PIU’ PER SCRIVERE? HO UN’ALUNNA CON DIFFICOLTA’ NELLA LETTURA E SCRITTURA. È TROPPO PRESTO PER DIAGNOSTICARE UNA DISLESSIA; HO PARLATO CON LA MAMMA E ANCHE LEI è PREOCCUPATA MA SPERA IN UN MIGLIORAMENTO E SEGUE LA BAMBINA. IN CLASSE DURANTE LE LEZIONE RESTA SEMPRE INDIETRO NELLA COPIATURA ALLA LAVAGNA (SIA NEL CASO DI FRASI SIA CHE SI TRATTI DI OPERAZIONI) COSA POSSO FARE A PARTE DARLE SEMPRE 2 MINUTI IN PIU’ PER SCRIVERE?


    Ambito:
    DSA - Dislessia,

    Livello Scolastico:
    Primaria

Risposte:

    Risposta dell'operatore Rossi Elisabetta in data 23/02/2020
    La copiatura dalla lavagna non è una cosa semplice come sembra: bisogna contemporaneamente tenere il filo di quanto sto copiando e di quanto sto scrivendo. Tuttavia è importante che vi riesca, anche se in modo graduale: portarla a copiare dalla lavagna, dapprima poche parole e poi intere frasi. Per aiutarla nella copiatura, una piccola agevolazione è quella di distanziare per bene una parola dall'altra. Se davvero la bimba è dislessica, aumentare la spaziatura le sarà di grande aiuto per riuscire a raccapezzarsi in un mare di lettere sulla lavagna.
    Lasciarle più tempo va bene, anche se è importante non farglielo pesare come una gentile concessione (la farebbe sentire ancora più a disagio, aumenterebbe lo stress e le probabilità di errori). Naturalmente, l'intervento e l'atteggiamento dell'insegnante sarà in funzione della bambina stessa, se questa è una ragazzina che si impegna con determinazione nonostante la fatica oppure se davanti alle difficoltà demorde e si arrende o ancora se ha sviluppato un atteggiamento del tipo "tanto non ci riesco, non ci provo neanche". Qui sta alla sensibilità dell'insegnante.

    In generale, cerchiamo di evitare di "dispensare" in partenza un bambino dal fare. Anche la fatica, se non diventa esagerata e fine a se stessa, ha un alto valore educativo.







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Pubblicato da: Revire

 

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